È iniziata la ribellione popolare in Nicaragua
di Roberto Herrera
(Pt, sezione della Lit-Quarta Internazionale in Costa Rica)
È iniziata la ribellione popolare in Nicaragua. La ribellione di un popolo che quando lotta, lotta sul serio. “Analfabeta la mia gente, mezzo secolo di ribellione”, aveva detto il poeta (1). Le masse popolari nicaraguensi non hanno partecipato all'ascesa che caratterizzò l'America centrale all'inizio del secolo XXI, e nemmeno a quella che si è sviluppata all'inizio di questo decennio. Ma adesso, come da tradizione, hanno varcato la grande porta della resistenza popolare.
Il temperamento alla lotta dei costaricani e quello dei nicaraguensi sono differenti; il movimento popolare in Costa Rica anche quando è efficace sembra sempre procedere lentamente, i risultati tardano, le resistenze si allargano col tempo. La storia delle masse popolari nicaraguensi è esplosiva, a volte non vince, ma anche se perde lo fa sempre dopo una grande lotta. Pochi popoli hanno tante medaglie sul petto come i nicaraguensi e pochi hanno vissuto sconfitte tanto amare come loro.
La ribellione popolare in corso cova da almeno due anni, nella lotta contro la realizzazione del canale (2), nelle mobilitazioni delle donne, contro la frode e la corruzione. Oggi, nella lotta contro la riforma dell'INSS (3), sembra essere arrivata ad un picco.
Per le sue caratteristiche questa ribellione è simile ad altre lotte giovanili e democratiche come le rivoluzioni arabe e le mobilitazioni contro Nicolás Maduro. Oggi i deputati e il governo sandinista, arricchiti, corrotti affrontano il loro stesso popolo a forza di pallottole. Non tarderà ad arrivare la voce secondo cui ci sarebbero “la destra” e l'“imperialismo” dietro queste mobilitazioni. L'uso della calunnia e la vigliaccheria sono elementi sostanziali dei regimi autoritari. Lo erano nel somozismo (4), lo sono nell'orteghismo (5).
Questa ascesa popolare è imparentata col nostro Paese, il Costarica, e con la nostra lotta, e lo è molto di più se si considera che mezzo milione di nicaraguensi vivono nel nostro Paese, senza alcun diritto sociale e politico, costituendo la base nascosta su cui poggiano il “miracolo dell'economia esportatrice” e “la democrazia eccezionale” del Costarica. Del resto, la lotta in difesa della CCSS (6) non è stata la pietra angolare delle lotte anche in Costa Rica? La lotta contro la corruzione e l'autoritarismo non è parte delle nostre lotte? Urge circondare di solidarietà la lotta in Nicaragua, come facemmo nel 1977-1978, è necessario che in questo 25 aprile e in questo primo maggio le bandiere della lotta in corso nei due Paesi sventolino oltre le rispettive frontiere.
Note del traduttore
1) Il riferimento è al poeta nicaraguense Luis Enrique Mejía Godoy.
2) Il Canale di Nicaragua, che dovrebbe unire il Mar dei caraibi all'Oceano pacifico, è una grande opera la cui realizzazione è stata affidata dal governo Ortega a una multinazionale cinese.
3) Istituto nicaraguense di sicurezza sociale (INSS). Le mobilitazioni in corso in questi giorni si sviluppano in primo luogo contro la riforma delle pensioni.
4) Anastasio Somoza Debayle fu dittatore nel Nicaragua dal 1967 al 1979.
5) Daniel Ortega è l'attuale presidente del Nicaragua, fa parte del Fronte sandinista di liberazione nazionale (Fsln), forza politica nazionalista borghese che nel 1979 partecipò al rovesciamento del regime di Somoza sostituendolo al governo del Paese.
6) Cassa costaricana di sicurezza sociale (CCSS), istituzione pubblica che gestisce il sistema pensionistico in Costarica.
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Nicaragua: stop alla repressione
operata dal governo Ortega!
Partito dei Lavoratori (Pt), Costa Rica
Plataforma de la Clase Trabajadora
Partito socialista dei lavoratori (Pst), Honduras
Durante gli ultimi giorni i lavoratori e i giovani nicaraguensi si stanno mobilitando contro la riforma della previdenza sociale promossa dal presidente Daniel Ortega.
La riforma stabilisce una riduzione del 5 percento delle pensioni ed aumenta le tassazioni, configurandosi come un chiaro attacco ai lavoratori nicaraguensi. Questa misura è volta a riscattare l'Istituto nicaraguense di sicurezza sociale (INSS) che si trova in crisi economica poiché durante l'ultima decade è stato utilizzato per promuovere progetti legati agli affari degli amici di Ortega.
In risposta alle manifestazioni, il governo nicaraguense ha inviato la polizia e la gioventù armata del Fronte sandinista per le strade e nelle università a reprimere duramente i manifestanti.
I partiti centroamericani della Lega internazionale dei lavoratori-Quarta Internazionale inviano un saluto solidale alle masse popolari e ai giovani nicaraguensi che resistono alle politiche di tagli e alla repressione.
Condanniamo le politiche antioperaie e la repressione del governo di Daniel Ortega ed esigiamo che si fermi immediatamente la persecuzione contro i manifestanti.
Allo stesso modo, esigiamo dai governi del Pac in Costa Rica e dal governo del Fmln in El Salvador, dal Fronte ampio e dal Partito libero, che si condannino le azioni del governo nicaraguense.
Facciamo appello agli attivisti, alle organizzazioni sociali, ai sindacati, ai partiti politici e agli studenti affinché denuncino la repressione operata dal governo Ortega e manifestino solidarietà alle masse popolari nicaraguensi.
Stop alla repressione operata dal governo Ortega!
Che la crisi dell'INSS la paghino i corrotti!
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La gioventù nicaraguense
rompe decenni di controllo del Fsln
Pt, sezione della Lit-Qi in Costa Rica
Migliaia di giovani studenti di meno di 23 anni sono l'avanguardia di un storico sollevamento popolare in Nicaragua.
“È accaduto ciò che sembrava impossibile, che quelli dell'UCCA rompessero col Fronte e uscissero dal sacco del governo”. Così riassume un amico di Managua il fatto che la gioventù universitaria ha affrontato per tre giorni consecutivi il regime di Daniel Ortega.
Pochi mesi fa, il movimento studentesco era considerato parte degli apparati di controllo del regime Orteghista, insieme alle centrali sindacali.
Ora migliaia di giovani studenti di meno di 23 anni, estranei ai tempi degli scontri armati degli anni ottanta e che hanno visto un solo presidente nella loro vita cosciente [Ortega alle elezioni presidenziali del 2016 ha ottenuto il suo terzo mandato consecutivo, il primo dei quali cominciò in seguito alla vittoria elettorale del novembre 2006; in precedenza, era stato presidente della repubblica nicaraguense dal 1985 al 1990; ndt], oggi sono l'avanguardia di un storico sollevamento popolare in Nicaragua.
Dal 2006 Daniel Ortega si abbarbica al potere con la sua famiglia e con la cupola del Fsln, che in pochi anni sono diventati super ricchi, prendendo il controllo dei grandi affari del Paese, per lo più con alleanze pubblico-privato che non sono altro che un'enorme fonte di corruzione e saccheggio di istituzioni come l'INSS.
La rottura massiccia della gioventù universitaria nicaraguense è altamente progressiva, perché oggi sta servendo da avanguardia rispetto a molti altri settori che negli anni hanno accumulato malessere verso il regime sandinista ma non sono emersi nella scena politica nicaraguense.
La cosiddetta “Gioventù sandinista”, molto distante da quella generazione d'oro di lottatori nicaraguensi che abbatterono la dittatura di Somoza e diedero le loro vite nello scontro, oggi si presenta sotto le sembianze di bulli al soldo del regime, che non sono riusciti a smontare coi loro meccanismi di terrore gli sforzi popolari di lotta contro il governo.
Ad avvenimenti in corso è difficile sapere quale sarà il futuro del sollevamento popolare in Nicaragua, ma intanto i giovani hanno dimostrato al governo sandinista che i suoi piani antipopolari e di corruzione incontrano adesso la resistenza per le strade.
Viva la gioventù universitaria nicaraguense!
No alla repressione contro le masse popolari!