Il cambiamento climatico non sarà fermato dalle elezioni
Volantino per il #climatestrike
Il fallimento di questo sistema è ormai davanti agli occhi di tutti: la crisi climatica sta producendo conseguenze devastanti in tutto il mondo. Lo dimostra quanto accaduto nelle Marche, dove e alluvioni avvenute hanno causato, per adesso, undici morti ed enormi danni alle infrastrutture e alle abitazioni. Non contando i numerosi feriti e dispersi. La situazione più catastrofica è sicuramente in Pakistan, Paese che è stato travolto da alluvioni e inondazioni che hanno provocato sfollamenti, perdite umane, di bestiame ed enormi danni alle case e alle infrastrutture.
Queste sono le conseguenze più drammatiche del progredire della crisi climatica, conseguenze che colpiscono più duramente le classi subalterne e le categorie maggiormente oppresse.
Questa crisi non è, come tentano di farci credere, causata dai comportamenti individuali non virtuosi, ma è a carico del sistema di produzione capitalista: basti pensare alle reazioni, in questi ultimi mesi, all’infame invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che hanno evidenziato ancora di più che la questione ambientale non è mai stata una priorità in questo sistema. Infatti, per mettere al riparo i profitti, sono pronti a riaprire le centrali a carbone e a ritardare la transizione ecologica, già di per sé insufficiente. Le prossime elezioni saranno, dunque, un’ennesima pantomima tra partiti che vogliono solo contendersi il posto di migliori gestori degli affari della borghesia, senza offrire soluzioni reali alle masse.
Per rimettere al centro i bisogni dell’uomo in armonia coi bisogni della natura bisogna cambiare rotta. Questo sistema non fa altro che provocare miseria, povertà, guerre e degrado ambientale. Pertanto il nostro sciopero non deve essere semplicemente una manifestazione del dissenso per chiedere alle istituzioni di cambiare rotta, poiché questa è la reale utopia! Le istituzioni hanno dimostrato di non aver alcun interesse a salvaguardare l’ambiente, specialmente quando questo entra in conflitto col profitto dei padroni di cui loro esprimono gli interessi. Ecco perché bisogna da subito cominciare a organizzare le lotte di studenti e operai contro il nuovo governo borghese che non sarà in grado di risolvere i problemi strutturali nazionali e internazionali.
Noi vogliamo combattere la distruzione del pianeta e pensiamo che si possa iniziare a invertire la rotta rivendicando:
Trasporto pubblico e gratuito accessibile a tutte e a tutti!
Nazionalizzazione sotto il controllo dei lavoratori delle industrie energetiche!
Nazionalizzazione sotto il controllo dei lavoratori delle industrie inquinanti e la loro riconversione energetica a spesa dei padroni!