Ferrari: la repressione e lo sfruttamento
non vanno in vacanza
Maranello come Pomigliano:
l'accordo truffa tra azienda e sindacati complici
a cura del Pdac Modena
Il
30 maggio, dopo cinque mesi dalla firma del nuovo contratto Fiat e all'insaputa
dei lavoratori della Ferrari, i sindacati complici Fim, Uilm e Fismic hanno
firmato il contratto integrativo aziendale. E' un accordo truffaldino, che
prevede la piena applicazione del "modello Pomigliano" anche in
Ferrari, assumendo in pieno gli assi dell'accordo Fiat del 13 dicembre 2011.
Il
contratto è stato applicato in Ferrari (che fa parte del gruppo Fiat),
nonostante qui sia stato bocciato nel dicembre scorso persino nel
referendum-farsa (promosso dai sindacati complici) dalle stesse rsu di Fim e
Uilm. Cioè è avvenuto perché la Ferrari è stata, tra le fabbriche del gruppo,
quella che ha dato vita, lo scorso autunno, all’opposizione più dura al nuovo
contratto: su proposta dei delegati Fiom, sono state votate dai lavoratori 40
ore di sciopero contro il contratto Fiat. Anche i lavoratori e gli stessi
delegati di Fim e Uilm sono stati trascinati nella lotta.
Oggi,
quegli stessi delegati di Fim e Uilm tradiscono le ragioni dello sciopero e di
quella lotta e tornano di nuovo al fianco del padrone (forti del sostegno di
una new entry in Ferrari, il Fismic, cioè
il sindacato filoaziendale della Fiat): hanno infatti siglato un accordo che
prevede la drastica riduzione del premio aziendale in caso di malattia. Sono
particolarmente discriminate le donne che, come già accade anche nella pubblica
amministrazione, vedranno decurtato il salario in caso di maternità. Inoltre,
grazie a Fim, Uilm e Fismic, l'azienda può imporre 120 ore di straordinario
comandato e gestire a piacimento orari e turni.
La lotta e la repressione
Nei
giorni scorsi, i delegati Fiom della Ferrari (non riconosciuti dall'azienda)
hanno diffuso il contratto aziendale (che i sindacati complici volevano tenere
nascosto ai lavoratori!) per informare gli operai degli accordi truffaldini che
si consumano alle loro spalle. Contemporaneamente, gli operai in Ferrari non si
arrendono al contratto Fiat e da gennaio stanno portando avanti uno sciopero
prolungato dal grande valore simbolico: lo sciopero dello straordinario
comandato. E' un modo per dire no alle imposizioni dell'azienda e alla
disciplina di fabbrica, per ribadire che solo rialzando la testa gli operai
possono appropriarsi del loro futuro. Lo sciopero dello straordinario comandato
va avanti da gennaio, grazie al sostegno della Confederazione Unitaria di Base
(Flmuniti Cub) e, talvolta, della Fiom territoriale (la quale non sempre, è
bene precisarlo, sostiene questa importante forma di lotta).
E'
proprio perché gli operai e i delegati Fiom della Ferrari non piegano la testa
che la repressione padronale si fa sentire con sempre maggiore violenza. Non
passa mese senza che gli operai che lottano e gli attivisti sindacali più
combattivi ricevano richiami, sanzioni disciplinari e, da ultimo, un
licenziamento. In questi giorni un operaio, che soffre di gravi problemi di
salute, ha ricevuto una lettera di licenziamento "per troppe assenze".
Come hanno giustamente denunciato i delegati Fiom della Ferrari: "ormai la
Ferrari licenzia lavoratori con gravi problemi di salute". E' la
dimostrazione del fatto che, nel capitalismo, di fronte ai profitti miliardari
dei padroni e dei loro lacché (inclusi i tanti che sborsano centinaia di
migliaia di euro per comprarsi una lussuosa auto Ferrari!) la salute e la vita
degli operai non valgono nulla.
Il
Partito di Alternativa Comunista esprime la propria incondizionata solidarietà
agli operai della Ferrari, in particolare agli operai che subiscono in fabbrica
la repressione padronale. Per sostenere la lotta degli operai della Ferrari,
abbiamo promosso la diffusione del film A
zupp' e fasul', prodotto dagli operai dello stabilimento di Maranello, che
racconta la lotta contro il "modello Pomigliano". Il film verrà
proiettato al seminario nazionale di Alternativa comunista del 7-8-9 settembre.
Il ricavato delle vendite andrà agli operai: facciamo appello a tutti a
sostenere la lotta degli operai della Ferrari, anche acquistando il film (va
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