Partito di Alternativa Comunista

Noi non ci facciamo cooptare da Bertinotti

da "Liberazione" del 4/2/2006 (resoconto Cpn del Prc del 21/01/2006)
La battaglia di Progetto Comunista continua:
per salvaguardare l'opposizione di classe, per rilanciare la rifondazione
 
Sintesi dell'intervento di Antonino Marceca
 
In un quadro di crisi internazionale, con l'evidente accelerazione della crisi economico-finanziaria anche nel nostro paese, l'attacco al costo del lavoro è la strada privilegiata dal padronato: la crisi viene scaricata sui lavoratori, nei termini di riduzione dei salari, precarizzazione dei rapporti di lavoro, licenziamenti.
In questo quadro, la lotta dei metalmeccanici - 13 mesi di scioperi, manifestazioni, fino ai blocchi stradali e forroviari degli ultimi giorni - ha dimostrato che esiste la disponibilità, da parte dei lavoratori, a non retrocedere di fronte agli attacchi padronali.
A queste lotte occorre offrire una reale prospettiva anticapitalistica: va quindi respinto, a partire dal referendum nelle fabbriche, l'accordo siglato da Fiom, Film e Uilm con Federmeccanica il 19 gennaio. In cambio di un aumento irrisorio si assiste ad una drastica accelerazione dei processi di precarizzazione. E' un accordo che annuncia il quadro che ci attende con il prossimo probabile nuovo governo Prodi, che farà della concertazione il fulcro del proprio agire.
Il programma presentato dall'Unione dimostra che la borghesia italiana si appresta a trovare in un futuro governo di centrosinistra il portavoce dei propri interessi: si continua sulla strada delle privatizzazioni, si rivendicano elementi di federalismo fiscale, si prolunga l'età pensionabile, si confermano gli assi del pacchetto Treu e della Legge 30 in tema di precarizzazione del lavoro.
La partecipazione del Prc alle primarie ha rappresentato, da parte del nostro partito, la benedizione in anteprima di questo progetto. E' un programma, infine, che dimostra il carattere illusorio anche dei compagni dell'Ernesto e di Erre, che pensano possibile condizionare il programma e le politiche dell'Unione.
Oggi più che mai è necessario un drastico cambio di rotta nella politica del nostro partito: occorre rompere con i liberali, per rilanciare il movimenti (operaio, contro l'occupazione in Iraq, studentesco) e avanzare nelle lotte un programma anticapitalista per costruire l'alternativa dei lavoratori.
Come maggioranza di Progetto Comunista c'impegneremo a garantire l'opposizione comunista ai governi della borghesia, siano essi di centrodestra o centrosinistra, nonostante il riuscito tentativo da parte della Segreteria nazionale di cooptare l'ex portavoce dell'area, Marco Ferrando. E' un fatto grave in quanto, in cambio della candidatura, è stato chiesto l'impegno a votare alla fiducia del futuro governo Prodi. Non ci riconosciamo in questa scelta e continueremo con coerenza a contrastare la deriva governista del partito.

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